Per i grandi campioni, venuti a mancare a pochi giorni di distanza, la Bissona Serenissima e un corteo acqueo.
E’ stata la Serenissima, l’ammiraglia della flotta delle Bissone del Comune di Venezia, ad accompagnare per l’ultimo saluto il feretro del campione del remo Sergio Tagliapietra “Ciaci”. Una cerimonia molto sentita e partecipata, a cui hanno voluto essere presenti numerose barche a remi delle remiere cittadine, e non solo, per omaggiare uno dei grandi delle voga veneziana, per alcuni il più grande vogatore alla veneta del Novecento.
Mai regatante nella storia fu così ricco di bandiere rosse, oltre 200: ha vinto quattordici volte la Regata Storica nei Gondolini. Ha partecipato a due Olimpiadi nel canottaggio ed ha vinto 13 edizioni del palio delle Repubbliche marinare con il “galeone” di Venezia (oltre a 18 vittorie alla regata di Murano, 13 in quella del Redentore e 14 a Pellestrina).
L’imbarcazione a remi, condotta da 18 vogatori e un timoniere, chiamati a raccolta da Rudi Vignotto tra i campioni di ieri e di oggi della Regata Storica, è partita dalla remiera Pellestrina, dove era arrivata dopo il varo dei giorni scorsi con la collaborazione dell’Ufficio Regate comunale.
Nato a Burano nel 1935, proprio a Pellestrina Sergio Tagliapietra aveva vissuto e, per tanti anni, nella remiera dell’isola aveva insegnato ai bambini a vogare portando avanti una delle tradizioni più sentite della città. “Dovete trovare la vostra voga – diceva loro – tutto deve essere naturale”.
Il corteo acqueo ha raggiunto poi la chiesa di Ognissanti, gremita di persone. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale erano presenti il consigliere delegato alle Tradizioni, Giovanni Giusto, e alle Isole, Alessandro Scarpa “Marta”, i consiglieri Francesca Rogliani e Aldo Reato, oltre all’assessore Sebastiano Costalonga.
Con le stesse modalità, si sono svolti i funerali di un altro campione del remo, Giuseppe ‘Bepi’ Fongher.
A distanza di un solo giorno, giovedi 13 ottobre, il mondo della voga veneziana si è mestamente ritrovato per dare il suo ultimo saluto al “re del remo” Giuseppe “Bepi” Fongher, morto nei giorni scorsi a 87 anni, a poche ore di distanza dal suo coetaneo Sergio “Ciaci” Tagliapietra, con cui aveva formato la coppia di regatanti più famosa, e ormai leggendaria, del Novecento.
In una chiesa gremitissima, non solo da sportivi ma anche da tanti suoi concittadini, a rappresentare il cordoglio ufficiale della città, i delegati del sindaco alla Tutela delle tradizioni, Giuseppe Giusto, e per i Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa Marta, quest’ultimo con la fascia tricolore del Comune.
Anche il feretro di “Bepi”, come era toccato il giorno prima a quello di Ciaci, è stato portato dalla Bissona Serenissima, spinta da 18 campioni del remo (e in cui hanno trovato posto, con Giusto e Scarpa Marta, tra gli altri, un altro suo storico compagno di voga, Gianfranco Vianello Crea, ed il fratello Palmiro, altro grande del remo) sino alla chiesa di Ognissanti, gremita in ogni ordine di posti.
In ambito sportivo il ricordo di Bepi, insieme alle tante vittorie, resterà legato ai 14 successi ottenuti nella Regata Storica: il primo, col fratello Palmiro, nel 1957; i 9 (di cui 8 consecutivi, dal 1969 al 1976) con Ciaci; e i 4 con Gianfranco “Crea (tra il 1986 ed il 1991). A testimoniare la sua longevità agonistica i 34 anni di distanza tra la prima e l’ultima affermazione, e addirittura i 40 tra la prima e l’ultima bandiera conquistata in coppia. Bepi ha inoltre legato il suo nome a venti successi del galeone di Venezia al Palio delle Repubbliche marinare.